Solstizio d’Inverno: Yule, Farlas, Alban Arthuan e… Natale
Il Solstizio d’Inverno è ben visibile nel cielo di dicembre, soprattutto a chi sappia e voglia “vedere” e all’ alba dei tempi, l’ essere umano ha creato i suoi miti e i suoi Dei proprio dall’osservazione della natura e in particolare dei due luminari Sole e Luna, così ha dedotto che “Come in Cielo, così in Terra”, cosa che non possiamo qui approfondire oltre, ma gran parte dei riti e delle tradizioni legate al solstizio d’inverno e quindi anche al Natale, ci arrivano da molto lontano e sono nati e servono per attirare e augurare Bene e Fortuna, cioè la Luce=Sole= Vita, a tutti, compresi se stessi e la propria famiglia. E tutti questi riti, per analogia, in un modo o nell’altro simboleggiano o richiamano la Luce e di conseguenza la Vita.
L’albero di Natale: l’albero è un simbolo arcaico, comune a molte tradizioni e religioni, diventa l’albero di Natale così come lo conosciamo ora…con la scoperta dell’elettricità! L’Albero della Vita è il simbolo su cui si base la cabala ebraica; in India abbiamo l’Albero dei Veda; l’Albero dei frutti in Babilonia e, più genericamente, i popoli primitivi osservando la nascita delle gemme, spesso già nel cuore dell’inverno, hanno assunto l’albero a simbolo portatore della vita in genere. L’albero ha una simbologia immensa e variamente rappresentata, anch’essa comune a tutte le culture del mondo, ne abbiamo i residui popolari nell’albero della cuccagna e, appunto, nell’albero di Natale. L’albero, simbolo di Vita, viene ricoperto di Luce nei giorni più bui, proprio per attirare, per simpatia, la vittoria del Sole e/o per simboleggiarne l’eterno tornare.
Il Vischio: baciarsi ed abbracciarsi sotto il vischio per propiziarsi fortuna e amore è un rituale che ci arriva più o meno dal II secolo a.c. direttamente dai celti! Più precisamente dai loro Druidi, i quali consideravano sacra questa pianta per diversi motivi, purché crescesse su una quercia (il re giovane!), sia quercia che vischio erano tenuti in gran considerazione dai celti e dai loro maghi, i druidi, i quali raccoglievano il vischio, molto raro, solo dalle querce ed utilizzando un falcetto d’oro (l’oro è un altro simbolo del sole), questo avveniva anche in giorni ed ore specifiche, dopo di che il vischio veniva bruciato con rituali vari per propiziare fortuna per l’anno nuovo. Infine rami di vischio venivano appesi nelle case per portare fortuna ed armonia familiare e gli ospiti che entravano in casa si abbracciavano sotto questi rami, sempre per buon augurio. Questa tradizione è giunta praticamente intatta fino a noi.
I regali di Natale: in origine l’unico regalo di Natale, cioè dei giorni del solstizio e di tutti gli Dei festeggiati in questo periodo, erano le candele. Ovviamente la candela è di nuovo il simbolo della luce che vince sull’ombra, richiama il sole per simpatia e ancor oggi, nei paesi nordici, con le loro lunghe notti, molte case hanno un luogo predisposto specificamente, dove si tengono sempre accese delle candele. Regalare candele significava donare Luce e quindi, sempre simbolicamente e per analogia, Vita e fortuna.
Il ceppo di Natale: è un’altra tradizione che ci arriva da lontano, probabilmente dai Celti e dai Germani o forse ancor prima. Praticamente in tutte le regioni italiane, e questo da prima che l’Italia fosse unita! era usanza, la notte di Natale, accendere un grosso ceppo, preferibilmente di quercia (di nuovo il re giovane!). Questa prima fase era (ed è per chi ancora ha un camino) identica ovunque, poi si inseriscono varie usanze, per esempio in Romagna tale fuoco doveva rimanere acceso fino all’Epifania, come nelle antiche tradizioni celtiche e germaniche, in altri luoghi era il membro più giovane della famiglia (di nuovo il giovane re della quercia) ad avere l’onore di accenderlo, in altre ancora si doveva tenere un piccolo pezzo di legno non combusto per accendere il ceppo al solstizio invernale seguente. Ad ogni modo il significato del ceppo, oltre all’evidente necessità di scaldarsi, era legato alla condivisione, si riuniva infatti intorno al fuoco tutta la famiglia e, spesso, con gli amici. Rimane sempre il richiamo e la celebrazione della Luce e del calore del Sole che portano la Vita. Vari rituali da farsi con le ceneri del ceppo servivano a propiziare raccolti e fortuna.
Nella prossima ed ultima puntata alcuni semplici riti per propiziare pace, bene ed abbondanza, da farsi nelle notti più magiche dell’anno.
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[…] dell’anno, quando le ore di luce sono al loro minimo, cade il Solstizio d’Inverno. (clicca qui per ulteriori approfondimenti) L’ associazione culturale Le Vie lo festeggia lunedì 22 dalle […]