La solitudine

La solitudine.

Spesso, quando faccio le carte, esce come carta cardine della stesa, l’Eremita. Si sa che prevalentemente le carte si vengono a consultare per sapere dell’amore. E così, quando esce L’Eremita, io so che la persona che consulta si sente sola e cerca qualcuno, l’amore pensa. A qualcuno basterebbe persino “la persona sbagliata” pur di non restare sola/o, pur di non sentirsi sola/o. Che significa PUR DI NON STARE IN COMPAGNIA DI SE’ STESSA.

Ci sono vari modi di vivere la solitudine e la parola stessa andrebbe compresa molto meglio e, direi, anche molto diversamente. Come spesso succede ci si focalizza su un solo significato, quello più comune, quello prevalente e così si “soffre di solitudine”. La solitudine è qualcosa che viene intesa come negativa, alcune persone si colpevolizzano perché sono sole. Specie se donne, perché una donna sola è vista, come dire, inadeguata, incompleta, che ha qualcosa che non va. Questo è un grosso problema culturale. Ma rimaniamo sul nostro tema: la solitudine e il sentirsi soli. Nella mia esperienza ormai quarantennale di lettura di tarocchi, posso dire che la paura della solitudine non ha età, ce l’hanno le persone giovani come quelle più grandi; non ha sesso, nel senso che, pur avendo per motivi pratici, una casistica molto più ampia per le donne, anche quei pochi uomini che vengono a farsi le carte, spesso lo fanno per questo motivo: non vogliono restare soli, hanno paura di restare soli. E così la paura della solitudine spinge a cercare qualcuno, qualcosa. E, ovviamente, questa ricerca è spostata all’esterno. Sia chiaro che cercare l’amore e anche la compagnia di altri esseri umani è assolutamente una cosa bellissima, solo succede che, se cerchiamo fuori, senza essere pronti dentro, spesso, spessissimo, di fatto, ci ritroviamo in dinamiche tutt’altro che amorevoli e altrettanto spesso, poco gratificanti. Ci sono coppie e matrimoni che restano in piedi solo per questo motivo: la paura di restare soli. Così, meglio piuttosto che niente. Non sta a noi giudicare, di fatto ci siamo dimenticati che lo scopo della vita è vivere, non sopravvivere e, per di più, vivere felicemente. E’ facile? NO! E’ una partita con se’ stesse/i. E ho imparato, lavorando su di me e con gli altri con le mie amate carte, che cercare fuori è forse più facile (FORSE) ma non allontana il dolore da solitudine, mentre cercare dentro è forse più difficile (SICURAMENTE) ma ti libera! Sì, la parola è proprio quella , ti libera dalla paura della solitudine, ti libera dalla sofferenza, dal sentirti inadeguata/o. E in quella libertà si continua la ricerca, ma spinti dalla gioia e dal piacere di voler condividere, non dal bisogno o dalla paura. E in ciò arrivano relazioni più appaganti. Lo so che sembra un sermone! 😊 e pure che sembrano frasi fatte, ma è davvero questo il sentiero. E’ davvero necessario amare le nostre parti interne, maschile e femminile, conoscerle, integrarle, riconoscerne i lati belli e pure quelli ombra, sapere come metterle in comunicazione, quando far prevalere l’una o l’altra. Solo quando si è in questo meraviglioso percorso di auto amore, si riesce a dare e a ricevere altro amore E, comunque, continuerà a NON ESSERE FACILE 😊 Perché la vita non è facile, non si arriva a quel punto nel quale tutto va bene e non soffrirai mai più. Se cerchi questo, non posso che farti i miei auguri. Se invece cerchi la tua forza interiore, se cerchi una serenità di fondo che ti permetta di affrontare questa partita (solo con te stessa/o) entusiasmante che è la Vita. Allora posso dirti, con tutto il mio cuore: benvenuta/o è dura, ma c’è da divertirsi e ne vale assolutamente la pena.

Osserva le due immagini sotto; guardale bene, ascolta il tuo corpo e lascia salire ciò che senti, quel che ti provocano. E scrivilo nei commenti, se ti va di condividere.   


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