Yule, Alban Arthuan e… Natale.
Il Solstizio d’ Inverno è, innanzi tutto, un evento astronomico: è il momento in cui il sole, nel suo moto apparente, raggiunge il punto più basso sull’orizzonte e la sua traiettoria in cielo appare più breve. Astronomicamente parlando, questo determina, nel periodo che va dal 21 al 25 dicembre, il verificarsi del giorno più breve e, ovviamente, della notte più lunga dell’anno. Precisiamo che il detto “Santa Lucia: il giorno più corto che ci sia” si riferisce semplicemente al fatto che il 13 dicembre il sole tramonta prima, rispetto agli altri giorni, ma per determinare il giorno più breve, bisogna prendere in esame anche il momento in cui il sole sorge e quindi il primato è sempre del solstizio d’inverno, che cade solitamente il 21 o 22 dicembre (quest’anno il 21 alle 17,11). Tutto questo è di primaria importanza, proprio perché è osservando il cielo che gli Antichi hanno “inventato” tutti i miti, le leggende e i riti, che si legano ai Solstizi e agli Equinozi, siano essi d’Inverno o d’Estate, d’Autunno o di Primavera. Per lo stesso motivo il Solstizio d’Inverno è festeggiato in tutte le parti del globo, con differenze più apparenti che reali, ma giustificate dalle differenti culture. Infatti non tutti sanno che intorno ai giorni del solstizio, quasi tutte le genti hanno sempre festeggiato la nascita delle loro divinità solari o di qualche essere soprannaturale: Krishna, in India; Schin-Shin in Cina; in America del Sud nelle culture pre-colombiane Quetzalcoath e Huitzilopochtli; più vicino a noi: Horus (e si vocifera anche suo padre Osiride) in Egitto; Mithra in Persia (entrerà presto nelle tradizioni e celebrazioni dell’ antica Roma) e Tammuz, in Babilonia. Tra l’altro Tammuz è l’“Unico Figlio” della dea Istar, rappresentata col divin pargoletto tra le braccia e con l’aureola di 12 stelle intorno al capo, nessuna notizia del padre…. Gesù viene “fatto nascere” il 25 dicembre, viene chiamato portatore di luce e via dicendo. A prescindere dal fatto che Gesù è un uomo realmente esistito, che il giorno della sua nascita è sconosciuto, sebbene quasi certamente in estate, visto che i pastori erano fuori con le pecore, e che probabilmente a Lui non interessava affatto che venisse festeggiato il suo compleanno, Gesù è, e rimane uno dei Santi Illuminati dell’Umanità e sicuramente figlio di Dio in quanto liberato dalla catena della reincarnazione, ma la festa del Natale e molte tradizioni cristiane ad essa collegate, sono state inserite, diciamo così, su feste e tradizioni preesistenti, nate probabilmente insieme all’ Umanità stessa, nella notte dei tempi. Tutto è collegato alla danza della Luce e dell’Ombra, alla “morte” del Sole e quindi della Luce, che segna la momentanea vittoria dell’Oscurità, e poi alla “rinascita”, “rivincita”, “ri-uscita” dal buio ventre della Terra, sempre del Sole che torna a crescere e sconfigge l’Ombra. Il sole, che fino al 21 dicembre, invecchiato, non riesce più a camminare tanto (traiettoria breve in cielo) e non riesce più ad alzarsi tanto (punto più basso all’orizzonte) simbolicamente diventa il Vecchio Re dell’Agrifoglio, che muore, il giorno del solstizio, nella lotta col Giovane Re della Quercia, che simboleggia invece la Luce e la Vita che riprendono il sopravvento sull’ Oscurità e sull’ apparente morte di tutta la natura, proprio dopo la notte più lunga. La lotta tra questi due Re (che si inverte al solstizio d’Estate) è comune un po’ in tutte le antiche religioni, culture, tradizioni d’ Europa. Si ripresenta molto simile in tutte le parti del mondo e questo dovrebbe farci riflettere un momento…
fine prima parte.
Informazioni tratte da varie letture e siti tra i quali
http://www.disinformazione.it/solstizioinverno.htm
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